I GAFAM, la salute mentale dei giovani e l’EdTech: tra rivalità informativa e responsabilità educativa

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By adubuquoy@image7.fr Luglio 7, 2025

I GAFAM cercano di rafforzare la loro presenza nel settore dell’istruzione, in particolare attraverso iniziative legate alla salute mentale dei giovani. Queste azioni, sebbene presentate come altruiste, si inseriscono in una logica di conquista informativa e di consolidamento della loro influenza sulle future generazioni.

Una presenza crescente dei GAFAM nell’istruzione

I GAFAM moltiplicano le partnership con istituzioni educative e programmi di formazione, come Giovani cittadini del digitale tramite Unis-Cité, per integrare i loro strumenti e servizi nelle scuole. Facebook, ad esempio, ha lanciato campagne di sensibilizzazione sull’“uso positivo” dei social media in ambito scolastico e collabora con Pôle emploi per formare 50.000 disoccupati alle competenze digitali.
Oltre a queste azioni puntuali, i GAFAM stanno costruendo un ecosistema in cui strumenti pedagogici, piattaforme di collaborazione e servizi cloud diventano onnipresenti nell’apprendimento. Google Workspace for Education, Microsoft Teams o gli iPad di Apple sono ormai standard in molte classi. Questa diffusione massiccia solleva interrogativi sulla dipendenza dei sistemi educativi da attori privati internazionali.

Crescenti preoccupazioni per la salute mentale dei giovani

Parallelamente al loro sviluppo nell’istruzione, i GAFAM promuovono una comunicazione che enfatizza il loro impegno per il benessere digitale. Tuttavia, studi recenti, come quello di Jonathan Haidt in The Anxious Generation, mostrano gli effetti negativi di un’esposizione prolungata agli schermi e ai social: aumento dell’ansia, disturbi del sonno, isolamento sociale. Anche l’OMS ha lanciato l’allarme sugli effetti della tecnologia sullo sviluppo cognitivo e affettivo degli adolescenti.
In risposta a questi segnali, la Commissione Europea ha intensificato i controlli e chiede maggiore trasparenza. Il Digital Services Act impone alle piattaforme obblighi di moderazione dei contenuti e di tutela dei minori, ma rimane un dubbio di fondo: i GAFAM possono davvero essere allo stesso tempo giudici e parte in causa quando si tratta di regolamentare i propri strumenti?

L’EdTech di fronte alla responsabilità educativa

In questo contesto, gli attori dell’EdTech hanno un ruolo fondamentale. A differenza dei GAFAM, la loro missione principale è (o dovrebbe essere) quella di favorire lo sviluppo delle competenze e il benessere degli studenti. Ciò implica la progettazione di strumenti educativi che evitino meccanismi di cattura dell’attenzione, promuovano l’autonomia e rispettino la privacy degli utenti.
Diventa quindi essenziale sviluppare un’EdTech europea, sovrana ed etica. Questa può basarsi su principi di design centrato sull’utente, una governance aperta e collaborazioni con il mondo della ricerca per valutare l’impatto reale degli strumenti sulla salute mentale e sull’apprendimento.

Conclusione: quale etica per l’EdTech di domani?

La crescente presenza dei GAFAM nel settore dell’istruzione, sotto il pretesto della salute mentale dei giovani, solleva questioni cruciali in termini di sovranità digitale e responsabilità educativa. È fondamentale che gli attori dell’EdTech si impegnino attivamente a proporre soluzioni rispettose del benessere degli studenti, fondate su valori pedagogici e non sulla raccolta di dati.
In definitiva, la vera domanda è: l’educazione digitale deve essere guidata da chi possiede le infrastrutture, o da chi porta avanti una visione sociale dell’apprendimento? Questa scelta modellerà i cittadini di domani.

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